Non sussiste il reato di diffamazione se una donna, delusa dal comportamento infantile dell’ex e certa di essere stata tradita, si sfoga con un amico dell’ex in una chat privata: nel caso di speciele comunicazioni che controparte ha ritenuto offensive nei suoi riguardi, in realtà erano messaggi privati, destinati a rimanere tali. Dal tenore dei messaggi emerge inoltre la totale assenza di volontà e quindi di dolo nel recare offesa
Corte di Appello di Milano sentenza n. 984/2021