Per separarsi basta che ci sia insoddisfazione e di disaffezione, anche solo da parte di uno dei coniugi. Lo afferma la Corte di Cassazione con la sentenza n. 1164 del 21.1.14.
Quindi, un coniuge non è obbligato a tenere in piedi il matrimonio se le differenze caratteriali, culturali, religiose siano tali da rendere la convivenza intollerabile. Non occorre altro.
Al coniuge che voglia separarsi per questi motivi non può essere addebitata la separazione: se ad esempio è la moglie a prendere l’iniziativa, e non sia autosufficiente economicamente, avrà diritto comunque all’assegno di mantenimento da parte del marito.