Il padre assente dalla vita del figlio deve risarcirgli il danno patito anche se oramai è divenuto adulto: lo afferma il Tribunale di Matera con una sentenza del 7.12.2017.
Non bastano gli incontri sporadici col figlio e qualche telefonata, sporadici regali ed acquisti di vestiario non fanno venir meno il dovere di pagare l’assegno di mantenimento. A carico del padre che non è stato vicino al figlio durante la crescita, facendogli mancare una fondamentale figura di riferimento sul piano affettivo, grava l’obbligo di risarcire il danno «esistenziale», calcolato sulla base dei criteri fissati dalle tabelle del danno biologico del Tribunale di Milano.
La sentenza del tribunale di Matera è in linea con la Cassazione; nel caso di specie la posizione del padre è aggravata dal mancato riconoscimento fino all’età adulta. Secondo il giudice, quando il figlio biologico viene riconosciuto dal padre solo in età adulta e a seguito di un procedimento promosso dal figlio stesso, il mancato sostegno adeguato da parte del genitore integra un illecito civile. E ciò perché la condotta del primo ha in ogni caso avuto un’incidenza negativa nello sviluppo del secondo.
Il danno va liquidato in via equitativa e viene determinato nella misura di 20 mila euro: la base di partenza è l’importo minimo delle tabelle per il danno da perdita parentale ridotto di circa un quarto e poi dimezzato perché «comunque la privazione della presenza non è stata totale».