E’ configurabile il delitto di maltrattamenti in famiglia anche in danno di persona non convivente o non più convivente con l’agente nel caso in cui quest’ultimo e la vittima siano legati da vincoli nascenti dalla filiazione in quanto la presenza di un figlio minore attesta la persistenza di
un vincolo familiare, conseguente alla sussistenza a carico di entrambi i genitori di obblighi di mantenimento e di formazione.
Nel caso di specie i due coniugi, cessata la convivenza, hanno continuato ad incontrarsi e ad avere rapporti, proprio in considerazione della necessità di condividere la gestione del figlio
Corte d’Appello Roma, sentenza 22 gennaio 2024 n. 284
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