Nella quantificazione dell’importo del mantenimento che ciascun genitore deve prestare per il figlio, non contano solo i redditi formali, ma anche le potenzialità economiche: lo ribadisce la Cassazione con l’ordinanza 13270 depositata il 28 maggio.
Viene quindi posto a carico del padre, titolare di una fiorente impresa edile, con molti cantieri, numerosi dipendenti, attrezzature varie e un’autorimessa, un assegno per il figlio di 400 euro mensili, sebbene i redditi dichiarati fossero formalmente analoghi a quelli della madre.