La legge si adegua finalmente al comune sentire: con il disegno di legge n. 2805, il 17 maggio 2012 il Senato ha finalmente parificato i figli naturali a quelli legittimi. D’ora innanzi quindi nessuna distinzione, ma solo e semplicemente “figli”.
L’intervento si pone in linea con le Convenzioni Internazionali sui diritti dell’uomo e con gli artt. 2, 3 e 30 della Costituzione, cancellando definitivamente ogni differenza tra i figli nati fuori dal matrimonio e quelli generati da genitori coniugati.
Certamente era un passo dovuto se è vero che, secondo le recenti statistiche, i minori che in Italia vivono nell’ambito di coppie non coniugate sono 572 mila e la presenza dei figli riguarda il 49,7 per cento delle coppie non coniugate. Nel 36,4 per cento dei casi si tratta di figli di ambedue i partner, nel 6,5 per cento dei figli di uno solo dei due e nel 6,9 per cento di figli sia di uno dei partner che di ambedue.
Il testo del decreto introduce significative novità: in primo luogo viene esteso il vincolo di parentela alle intere famiglie di origine, con implicazioni sui profili successori (infatti, al momento in Italia i figli nati da genitori non sposati non sono eredi legittimi delle famiglie dei genitori, non istaurandosi con queste alcun legame di parentela).
Inoltre, in attesa dell’introduzione del Tribunale della famiglia, viene previsto il trasferimento al Tribunale ordinario delle competenze spettanti oggi al Tribunale per i minorenni in materia di affidamento e mantenimento.
Oltre al varo definitivo da parte della Camera, attendiamo ora che il nostro Parlamento, sempre nell’ottica attuativa del principio di non discriminazione, si adoperi per tutelare anche i diritti dei conviventi, siano essi eterosessuali o omosessuali, che in Italia, allo stato, sono privi quali di ogni protezione giuridica.