Non c’è lesione della privacy in danno al marito traditore che è stato pedinato dalla suocera e dall’investigatore privato: le dichiarazioni di tali soggetti possono essere acquisite nel processo come prove testimoniali.
Lo afferma la Corte di Appello di Napoli con la sentenza n. 13/2014.
Secondo il codice della privacy qualora vengano utilizzati i dati personali di un soggetto occorre il suo previo consenso, salvo che chi acquisisce tali dati agisca per tutelare un proprio diritto in tribunale.
La relazione investigativa deve comunque essere confermata dal detective durante la causa: l’investigatore, cioè, sarà chiamato a testimoniare sulle circostanze scoperte.