In Tribunale non può trovare accoglimento la richiesta di attribuire riconoscimento giuridico ad un accordo privatistico che regolamenti la condizione di “separati in casa”.
Lo afferma il Tribunale di Como con sentenza 6.6.2017: viene negata l’omologa a un accordo di separazione con cui i coniugi stabilivano le modalità e l’entità del contributo al mantenimento del figlio maggiorenne non economicamente autosufficiente e la gestione dell’habitat familiare, non prevedendo null’altro circa le attribuzioni reciproche, essendo i coniugi indipendenti a livello economico.
Stabilivano inoltre le parti di continuare la convivenza a tempo indeterminato, ossia fino a quando le condizioni economiche reciproche non avrebbero consentito di trovare una diversa soluzione abitativa: a fronte della previsione di continuare la convivenza, il Tribunale ritiene di non omologare l’accordo.