La condotta perdurante di violenza posta in essere dal padre nonostante la condanna riportata si pone in contrasto con l’interesse del figlio ad un sano ed equilibrato sviluppo psico fisico impedendone il riconoscimento.
Il diritto del genitore che effettua successivamente il riconoscimento può essere sacrificato solo in casi di grave pregiudizio per il minore, ovvero nel caso in cui per il minore si configuri il concreto pericolo di un danno gravissimo per il suo sviluppo psico-fisico, correlato alla pura e semplice attribuzione della genitorialità. Dunque, allorquando il riconoscimento confligge con l’interesse del minore, il mancato riconoscimento giudiziale risulta giustificato.
Trib. Bologna, sentenza 17 gennaio 2024 n. 178
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