Condannato il marito che per anni ha prevaricato la moglie controllandola minacciandola e costringendola a non leggere libri.
il reato di maltrattamenti in famiglia risulta integrato anche laddove la condotta dell’imputato determina non una episodicità di fatti lesivi, ma un regime di vita mortificante ed insostenibilmente vessatorio per la persona offesa. Le singole condotte non devono necessariamente integrare illeciti a base violenta, configurandosi il reato in presenza di comportamenti che, valutati complessivamente, siano volti a ledere, con violenza fisica o anche solo psicologica, la dignità e identità della persona offesa, limitandone la sfera di autodeterminazione.
Cass. penale sent. 43765 del 29/11/2024