La componente variabile della retribuzione è un sistema incentivante composto da varie tipologie di bonus, accomunati tutti dall’essere dipendenti da un complesso di fattori legati in alcuni casi al raggiungimento di performances individuali, in altri ad obbiettivi aziendali, a voci di costi e qualità, situazioni del mercato, rendimenti in termini finanziari, rischio valutario e comunque contingenze esterne rispetto alla prestazione in quanto tale. A ciò si aggiunga che la fruibilità da parte del dirigente non è neppure immediata e diretta come invece avviene per la parte fissa della retribuzione. Si tratta di voci che sono soggette a valutazione discrezionale da parte dell’azienda che è sì tenuta a fissare gli obbiettivi, ma si riserva meccanismi di valutazione dei risultati mediante le c.d. clausole di claw-back. Pertanto ai fini della determinazione del contributo al mantenimento dei figli va ridimensionata la valutazione dei compensi percepiti dal genitore alla stregua delle considerazioni sopra svolte
Trib. Monza 20 febbraio 2020