La condotta della madre di un neonato che, su richiesta del padre di quest’ultimo, rifiuti di sottoporre il figlio all’esame del Dna non può dirsi antigiuridica, né essa è tale da determinare un pregiudizio risarcibile nella sfera della reputazione o personalità dell’uomo. Costui, infatti, ben può agire giudizialmente per l’accertamento della paternità naturale e ottenere in quella sede l’accertamento negato dalla donna.
Corte d’appello di Perugia sentenza n. 31/2021