Il riconoscimento del figlio, da parte di chi era consapevole di non esserne il genitore naturale, non ne preclude la successiva impugnazione al fine di ristabilire la verità biologica. Tuttavia, il giudice dovrà bilanciare il favor veritatis con altri valori costituzionali e tener conto, in particolare, del diritto del figlio all’identità personale, che non è esclusivamente correlata alla verità biologica ma anche ai legami affettivi e personali sviluppatisi all’interno della famiglia.
Corte costituzionale, sentenza n. 127 del 25 giugno 2020