Anche la procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, e quindi non solo quella di tipo omologo, deve essere a carico del servizio sanitario regionale.
Il Consiglio di Stato con l’ordinanza 1486/145 accoglie in Lombardia la sospensiva chiesta da un’associazione, sul presupposto che non v’è motivo per diversificare il trattamento sul piano economico rispetto all’ipotesi di fecondazione assistita di tipo omologo: ne deriverebbe infatti un’evidente disparità perché è in gioco il diritto alla salute. Sussiste inoltre il grave e irreparabile pericolo di non poter accedere alle tecniche di fecondazione per motivi economici.