Secondo il Tribunale di Roma, sent. n. 18520/17 del 2.10.2017, la donna, cinquantenne, che non ha mai svolto alcuna attività lavorativa nel corso del matrimonio (se non saltuariamente), essendosi dedicata, nell’ambito di un progetto di vita condiviso dagli allora coniugi, al sostegno della carriera professionale del marito e alla cura della famiglia e della casa ha diritto all’assegno di divorzio.
Per la quantificazione tuttavia valgono le regole nuove: non si fa riferimento al tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, ma si individua una somma che assicuri lo stretto necessario per mantenersi, in proporzione al reddito medio del luogo ove si vive e pur sempre compatibilmente con le possibilità economiche dell’ex coniuge.