La relazione omosessuale della moglie non giustifica l’addebito della separazione se la fine del rapporto non è stata causata nè dal nuovo rapporto affettivo nè dal cambio di orientamento sessuale. Non solo: la prole resta collocata presso la madre, che dovrà solo evitare la frequentazione tra figli e nuova compagna sino a che i bambini non siano stati “preparati” adeguatamente dai servizi sociali.
Lo ha deciso il Tribunale di Milano con la sentenza 19 marzo 2014. Nel caso di specie, era emerso che tra i coniugi non vi erano rapporti sessuali da due anni, e quindi il matrimonio era andato deteriorandosi progressivamente, a prescindere dal nuovo orientamento sessuale della moglie.