In tema di risarcimento dei danni da perdita del rapporto parentale, la componente morale, da allegare e provare anche a mezzo di presunzioni semplici, costituisce assai frequentemente l’aspetto più rilevante e significativo, rispetto al danno relazionale, con la conseguente necessità di accurata valutazione e liquidazione proporzionale delle due componenti del danno non patrimoniale. Il vero danno, nella perdita del rapporto parentale, è la sofferenza, non la relazione. È il dolore, non la vita, che cambia, se la vita è destinata, sì, a cambiare, ma, in qualche modo, sopravvivendo a se stessi nel mondo
Cass. Civ., Ord., Sez. III, 29 settembre 2021, n. 26301