La separazione va addebitata al marito che con i propri comportamenti vessatori e violenti, sia dal punto di vista fisico che psicologico, abbia reso intollerabile la convivenza, inducendo l’altro a lasciare la casa coniugale.
La moglie viveva da anni in un clima di costante terrore, sopportando ogni prevaricazione esclusivamente per amore dei figli, e con la speranza che la situazione potesse migliorare: ma la perdita del lavoro da parte del marito e il ricorso all’alcool avevano fatto precipitare la situazione, sicchè la donna se ne era andata da casa e aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Il marito veniva arrestato a la moglie chiedeva la separazione con addebito.
Richiesta accolta dal Tribunale di Ancona con la sentenza n. 185 del 2013: è stato il marito, con il proprio comportamento violento ad aggressivo, a determinare la situazione d’intollerabilità della convivenza, e a costringere la moglie, esausta dopo anni di soprusi, a lasciare la casa coniugale.