Anche l’infedeltà virtuale può costare l’addebito: chattare con qualcuno su Messenger, su WhatsApp, su Instagram, su Telegram con parole che esprimono desiderio, amore, sentimenti che vanno al di là dell’amicizia, se c’è anche uno scambio di autoscatti provocanti se non addirittura espliciti, si configura un tradimento, per quanto virtuale. Tanto più se commesso in maniera spudorata, chattando con l’altro o con l’altra accanto al proprio coniuge.
Cass. ord. n. 8750/2022 del 17.03.2022