La Grande Camera della Corte Europea dei diritti dell’uomo ha affermato che l’allontanamento dalla famiglia non biologica di un bambino nato mediante la GPA non comporta violazione dei diritti umani. La Corte conferma quindi la sentenza dei Giudici italiani nel caso Campanelli-Paradiso che nel 2011 avevano avuto un bambino ricorrendo alla maternità surrogata in Russia, successivamente allontanato dalla coppia e dato in affidamento.
Per la Corte non c’è stata nessuna violazione dell’art. 8 della Cedu (che garantisce il rispetto alla vita privata e familiare) e il bambino non ha subito pregiudizio o conseguenze gravi dalla separazione, attesa la mancanza di qualsiasi legame biologico con i ricorrenti e la breve durata della relazione con gli stessi. Non ci sarebbe dunque vita familiare.