Anche all’unito civilmente che sia la parte economicamente più debole spetta l’assegno di divorzio.
Evidente, secondo i Giudici, «lo squilibrio tra le condizioni economico-patrimoniali delle parti», alla luce delle «dichiarazioni dei redditi depositate» e della «ricostruzione dei rispettivi patrimoni». E «tale squilibrio, per quanto in misura marginale, appare», aggiungono i Giudici, «riconducibile a scelte di vita assunte nel corso della relazione delle parti».
Tribunale di Pordenone ordinanza 13 marzo 2019