In tema di maltrattamenti, affinchè si configuri il delitto di cui all’art. 572 c.p., è necessaria la presenza di atti di vessazione continui e tali da determinare sofferenze e umiliazioni alla vittima, cagionando alla stessa uno stato di disagio continuo e non compatibile con normali condizioni di esistenza. (Nel caso di specie la condotta compiuta dalla minorenne, concretizzatasi in comportamenti irascibili verso i familiari e nella trasgressione frequente delle regole impartite dai genitori, quali ad esempio il mancato rispetto degli orari di rientro presso la propria abitazione, non sono di per sé sufficienti ad integrare il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi.
Trib. min. Caltanissetta, 26 novembre 2020