Va mantenuta la figlia trentenne che fa l’avvocato se non guadagna ancora abbastanza per essere autosufficiente. Resta ferma la possibilità per il genitore di chiedere la revoca dell’assegno ad autonomia raggiunta. La Suprema corte chiarisce che il giudice di merito deve valutare, caso per caso, e con criteri di rigore crescenti una serie di fattori: l’età, l’effettivo conseguimento di un livello di competenza professionale e tecnica, l’impegno nel cercare un’occupazione e la complessiva condotta tenuta dal raggiungimento della maggiore età dall’avente diritto. Variabili che guidano nell’affermare, o meno, il permanere dell’obbligo fermo restando che questo non si protrarre oltre ragionevoli limiti di tempo e misura. Il diritto del figlio – precisano i giudici – è giustificato se finalizzato ad un percorso di formazione, nel rispetto delle attitudini, e comunque compatibile con le possibilità economiche dei genitori.
Corte di cassazione, sentenza 19135/2019