Il reato di maltrattamenti in famiglia non può ritenersi integrato da condotte sporadiche e non abituali, in quanto l’abitualità rappresenta un requisito necessario richiesto dalla norma. È indispensabile che tra le singole condotte vi sia un raccordo che dimostri il consapevole perseverare in condotte lesive della dignità della persona offesa.
Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, VI sezione penale, nella sentenza n. 6129/2019