Quando nella coppia momenti di pace si alternano ad altri in cui uno dei coniugi diventa violento e manesco, può comunque sussistere il reato di maltrattamenti. Secondo la Cassazione, sussiste il delitto di maltrattamenti nonostante la mutevolezza del comportamento dell’imputato, prima aggressivo poi implorante perdono, e la conseguente ambivalenza dei sentimenti manifestati nei confronti della moglie, incapace di recidere ogni legame con questi. Questo perché le condotte violente ed umilianti imposte alla vittima del reato sono causa di vere e proprie sofferenze, soprattutto sul piano morale.
In sintesi, il reato di maltrattamenti in famiglia ricorre anche quando le condotte violente, adottate in maniera sistematica, «sono intervallate da condotte prive di tali connotazioni o dallo svolgimento di attività familiari, anche gratificanti per la parte lesa, poiché le ripetute manifestazioni di mancanza di rispetto e di aggressività conservano il loro connotato di disvalore in ragione del loro stabile prolungarsi nel tempo».