Per dimostrare che un determinato fatto (il tradimento) si verificato in uno specifico momento è necessario che dalla foto possa ricavarsi la data in cui è stata scattata (ad esempio la prima pagina di un giornale vicino ai soggetti fotografati, un oggetto che si sa essere stato acquistato un certo giorno…). Se la foto non è in grado di rappresentare il dato temporale della sua creazione non c’è neanche bisogno che la stessa sia contestata, poiché non può essere considerata giammai come prova. L’obbligo di disconoscere la foto sussiste se la riproduzione fotografica rappresenti non solo le circostanze di luogo ma anche quelle di tempo.
Il principio è stato sancito dalla Cssazione con la sentenza n. 28665/2017: «Indipendentemente dalla allegazione della parte in ordine al fatto costitutivo, la riproduzione meccanica deve essere conforme alla cosa o al fatto rappresentato in virtù del proprio contenuto appunto perchè si tratta di una prova. Deve essere la riproduzione meccanica a dimostrare l’allegazione e non quest’ultima a fondare l’idoneità probatoria della prima. Diversamente la riproduzione fotografica non assolverebbe il compito processuale della prova dei fatti allegati. Laddove l’allegazione del fatto costitutivo abbia ad oggetto non solo le circostanze di luogo, ma anche quelle di tempo, dalla riproduzione deve emergere anche il dato temporale. L’onere di disconoscimento ai sensi dell’art. 2712 c.c. sorge quindi solo ove la riproduzione fotografica rappresenti il fatto allegato, e cioè la circostanza che a quella determinata data fosse presente la buca allegata. In mancanza di tale rappresentazione resta per la controparte solo l’onere di contestare i fatti oggetto di allegazione.
Va in conclusione affermato che “laddove il fatto allegato attenga a circostanze sia di luogo che di tempo, l’onere di disconoscimento ai sensi dell’art. 2712 c.c. della conformità della riproduzione fotografica al fatto e alle cose rappresentate sorge solo ove la riproduzione rappresenti non solo le circostanze di luogo ma anche quelle di tempo”.»