Se, durante il matrimonio, uno dei due coniugi in comunione dei beni ha prelevato più della metà del denaro dal conto cointestato, all’atto della separazione dovrà restituire all’ex il 50% di tale denaro, a meno che dimostri di aver speso detti soldi per la famiglia.
Lo ha ribadito al Corte di Cassazione sent. n. 20457/16 dell’11.10.16: se il coniuge che ha prelevato i soldi dal conto corrente cointestato non prova che ha li ha spesi per la famiglia va condannato a restituirli una volta che la comunione viene sciolta.
In generale, sul conto corrente cointestato valgono le seguenti regole al momento della separazione:
1- coniugi in comunione dei beni: il conto intestato a uno solo dei due o cointestato a entrambi va diviso in parti uguali.
2- coniugi in separazione dei beni: il conto intestato a uno solo dei coniugi rimane di proprietà di questi e non andrà diviso. il conto corrente cointestato andrà diviso in quote uguali perchè si presume appartenere al 50% a ciascuno dei due coniugi. Ma in questo caso uno dei due coniugi può dimostrare il contrario, ossia che il conto è stato costituito solo con i propri soldi. Qualora vi sia pericolo che il coniuge cointestario prelevi indebitamente delle somme di denaro dal conto corrente comune prima della pubblicazione della sentenza di separazione, l’altro coniuge può chiedere al giudice il sequestro del conto stesso