Affido condiviso come strumento per rafforzare l’assunzione di responsabilità e la relazione genitoriale quand’anche i rapporti tra genitori e figli siano rari.
La mera deduzione della scarsità dei rapporti tra il genitore ed i figli, in assenza di indici di incapacità o pericolosità dello stesso, costituiscono elementi tali da corroborare la necessità dell’affido condiviso, in funzione di stimolo della figura genitoriale meno attiva, essendo interesse della prole il consentire rapporti continuativi ed equilibrati con ciascun genitore, nel rispetto del modello bigenitoriale: la suddetta deduzione non è quindi sufficiente a disporre l’affido esclusivo.
Lo ha affermato il Tribunale di Crotone con sentenza 17 maggio 2016.