Il delitto di violenza sessuale può essere integrato anche attraverso una violenza idonea a porre la vittima in uno stato di soggezione, disagio e vergogna, tanto da indurla ad assecondare le avances del molestatore per evitare danni maggiori.
Così, nel caso di specie, è stata confermata la condanna a quattro anni di reclusione per il ricorrente, che aveva abusato della moglie (e maltrattato anche i figli): la donna, infatti, aveva accettato le richieste a sfondo sessuale fatte dal marito solo perché stanca, sfinita e impaurita
In tal senso si è espressa la Cassazione penale con la sentenza 42993/2015.