Spetta l’assegno di mantenimento anche all’ex che abbia redditi provenienti da investimenti finanziari.
A sancirlo è la Cassazione con l’ordinanza 15271/15, rigettando il ricorso di un uomo contro la sentenza della Corte d’appello di Venezia che aveva determinato in 1.500 euro l’importo dell’assegno per l’ex moglie. Ma la Cassazione conferma l’importo perché la Ctu espletata, nonché le dichiarazioni dei redditi dei coniugi, avevano evidenziato una «notevole disparità» delle condizioni economiche in favore del ricorrente. Era emerso che l’uomo, infatti, aveva proventi derivanti da una sua società e redditi di vari immobili di proprietà. Non rilevava che anche la moglie avesse fatto degli investimenti finanziari poiché non «sarebbe in grado di procurarsi i mezzi adeguati al tenore di vita goduto durante la convivenza matrimoniale».