Niente addebito al coniuge che durante il matrimonio si scopre omosessuale, e di conseguenza si “allontana” dalla famiglia.
E’ quanto afferma la sentenza 8713/15, pubblicata il 29 aprile dalla prima sezione civile della Cassazione, respingendo il ricorso del marito che chiedeva l’addebito della separazione alla moglie sostenendo che «nonostante il loro rapporto non fosse in crisi» lei «si era semplicemente stancata di comportarsi da moglie fedele e da madre, preferendo accompagnarsi ad altre donne con cui intratteneva relazioni omosessuali». Ma, secondo la Corte, quand’anche la moglie fosse omosessuale, ciò « non sposterebbe i termini della questione, attesa la ancor maggiore evidenza dell’intollerabilità della convivenza matrimoniale per una persona omosessuale».