Nel caso di rumori propagati dagli impianti condominiali (ad es., ascensore o impianto di riscaldamento) che superino la normale tollerabilità, il proprietario dell’appartamento ha diritto alla cessazione delle immissioni rumorose e al risarcimento del danno (patrimoniale, ad es. per deprezzamento dell’immobile e non patrimoniale, per l’accertata lesione della salute) che ne sia derivato.
Non rileva che gli impianti siano o meno a norma, poiché la relativa normativa (cioè il Dpcm) detta solo le linee guida generali per la tutela dell’interesse collettivo e non quello privato, del proprietario di casa.
Lo chiarisce la Corte di Cassazione con la sentenza 23283/2014.