Per i rumori provenienti dall’impianto di riscaldamento condominiale, che superino la soglia della normale tollerabilità, i condomini hanno diritto al risarcimento dei danni (sia patrimoniale che non patrimoniale), oltre che a farli interrompere.
Non serve la prova di un comportamento doloso o colposo del condominio.
Lo afferma la Corte di Cassazione con la sentenza n.23283/2014.
La norma di riferimento è l’art. 844 cod. civ. Secondo i Giudici,”l’art. 844 codice civile è uno strumento di tutela che consente di ottenere la cessazione del comportamento lesivo” oltre al risarcimento del danno conseguente alla lesione del diritto di proprietà nonché “al risarcimento del danno non patrimoniale ove siano stati lesi i valori della persona, in particolare, della salute di chi ha il diritto di godere il bene compromesso dall’emissione”.
Inoltre, è irrilevante la circostanza che l’impianto di riscaldamento fosse a norma e mantenuto a regola d’arte “da personale tecnico qualificato perché la illiceità delle immissioni che superano la normale tollerabilità e in sè quale che siano le cause che determinano la stessa immissione, dovendo considerare che le immissioni moleste integrano, comunque, gli estremi di un’attività vietata”.