Chi vuole impugnare il testamento perchè ritiene che il de cuius, nel momento in cui lo ha fatto, fosse incapace di intendere e volere, deve fornire la relativa prova. Salvo nel caso di incapacità totale e permanente: in questo caso, chi vuole usare il testamento deve dimostrare che il de cuius era lucido quando lo ha redatto.
Per invalidare il testamento non è sufficiente una semplice anomalia o alterazione delle facoltà psichiche ed intellettive del defunto, bensì occorre provare che, a causa di una infermità transitoria o permanente, oppure di altra causa perturbatrice, il soggetto fosse privo in modo assoluto, al momento della redazione dell’atto di ultima volontà, della coscienza oppure della capacità di autodeterminarsi. La prova è a carico di chi intende impugnare l’atto.
Lo ha ribadito la Cassazione con la sentenza n. 5527 del 10.03.2014.