La convivente non è un ospite: ha diritto a restare nella casa anche se il compagno, ad esempio, per molto tempo è stato ricoverato in ospedale. E i parenti non la possono cacciare.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 7/2014, precisando che la famiglia di fatto ha ormai assunto valore sociale per l’ordinamento giuridico: “la convivenza more uxorio – si legge in sentenza – quale forma sociale che dà vita ad un autentico consorzio familiare” comporta un potere di fatto sulla casa in cui la coppia ha programmato una vita in comune. Questo potere di fatto si basa “su di un interesse proprio del convivente ben diverso da quello derivante da ragioni di pura ospitalità, tale da assumere i connotati tipici di una detenzione qualificata”.
La convivente, in quanto detentore qualificato del bene, ha pertanto diritto ad esercitare l’azione di spoglio per poter continuare a vivere nell’abitazione.