La condotta del marito di costante svalutazione e denigrazione di fronte ai figli della moglie sia come donna che come madre, al fine di dimostrare la sua inadeguatezza come genitore, integra appieno la violazione del dovere di assistenza morale conseguente al matrimonio atteso che esso comporta anche un sostegno, personale e motivazionale, volto a favorire nell’altro coniuge il superamento delle difficoltà che lo stesso possa incontrare, anche a causa delle sue caratteristiche caratteriali, nell’affrontare il ruolo di genitore e, con esso, una certa autonomia nel rapporto con i figli.
Tale condotta può poi avere anche un nesso causale diretto sul venir meno dell’affectio coniugalis e giustificare pertanto l’addebito della separazione qualora conduca la donna in uno stato dapprima di soggezione e poi di sempre maggiore frustrazione alla quale ella intenda reagire promuovendo il giudizio di separazione.
Trib. Verona sent. 9/1/2025
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