In tema di maltrattamenti contro familiari o conviventi, l’imputato non va esente da un giudizio di responsabilità penale ex articolo 572 c.p., quando le affermazioni della persona offesa consentono di ritenere che le condotte vessatorie poste in essere dall’imputato fossero frequenti e ripetitive, tali da determinare una condizione di vita insostenibile e caratterizzata da preoccupazione e malessere, e che risultino abituali gli episodi di violenza fisica e morale, spesso occasionati da futili pretesti, che abbiano determinato nella vittima uno stato di agitazione e sopraffazione.
Dalla denuncia sporta dalla persona offesa emergeva come l’imputato fosse solito tenere una condotta violenta, cagionata dal suo stato di tossicodipendenza, ai danni della madre la quale riferiva che il figlio la minacciava e la picchiava, per avere denaro, così rendendo a lei e alla figlia, la vita intollerabile.
Corte d’Appello Roma, sentenza, 27 aprile 2023 n. 5205
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