Persistendo una elevata conflittualità tra i genitori, non pienamente elaborata dai figli minori che ne subiscono gli effetti negativi, è preferibile aderire ad una sorta di co-genitorialità parallela, stabilendo che, fermo l’affidamento condiviso, le decisioni in materia sanitaria vengano assunte in via esclusiva dalla madre che ha dimostrato di essere maggiormente consapevole delle esigenze dei figli sul punto, pur dovendo, la predetta, preferire le cure presso gli istituti pubblici e orientarsi sugli operatori privati solamente laddove, per comprovate esigenze di urgenza certificate dal medico curante, non sia possibile assicurare altrimenti un intervento tempestivo per la salute dei minori.
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