L’assegnazione al genitore collocatario del figlio minorenne della casa familiare non può essere revocata per il solo fatto che il genitore collocatario abbia intrapreso nella casa una convivenza “more uxorio”, essendo la relativa statuizione subordinata esclusivamente ad una valutazione di rispondenza all’interesse del minore. Secondo la costante giurisprudenza di legittimità, infatti, l’assegnazione della casa familiare ha l’esclusiva funzione di non modificare l’habitat domestico e il contesto relazionale e sociale all’interno del quale il minore ha vissuto prima.
Corte d’Appello Roma, sentenza 3 maggio 2023, n. 3081
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