La prescrizione del reato di maltrattamenti, violenza, non può essere la causa di un mancato intervento di protezione nei confronti di una vittima. La corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha condannato l’Italia per non aver agito “con la dovuta diligenzae rapidità nell’affrontare la violenza domestica” non rispettando così gli obblighi contenuti nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Nella sentenza pronunciata in merito al caso Scavone contro Italia (ricorso n. 32715/19), la Corte europea di Strasburgo ha stabilito, all’unanimità, la violazione dell’articolo 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti) della Convenzione nel suo aspetto sostanziale per il periodo dal 19 gennaio 2007 al 21 ottobre 2008, così come la violazione dell’articolo 3 della Convenzione sotto il profilo procedurale. Il caso è emerso dalla violenza domestica subita dalla ricorrente per mano del marito.
CEDU caso Scavone contro Italia (ricorso n. 32715/19)