In caso di concepimento all’estero mediante l’impiego di tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, voluto da coppia omoaffettiva femminile, deve essere rettificato l’atto di nascita del minore, nato in Italia, che indichi quale madre, oltre alla donna che ha partorito, l’altra componente la coppia donatrice dei gameti, poiché il legislatore ha inteso limitare l’accesso a tali tecniche di procreazione medicalmente assistita alle sole situazioni di infertilità patologica, alle quali non è equiparabile l’infertilità della coppia omoaffettiva.
Tribunale di Arezzo, decreto del 10 novembre 2022.