L’ascolto delle audio-registrazioni depositate in giudizio, pur riproduttive di lunghi frangenti di vita ordinaria, confermano l’impiego da parte di un coniuge di espressioni verbali denigratorie e svilenti nei confronti dell’altro: ne consegue che al primo deve essere addebitata la separazione per aver reso intollerabile la convivenza, dovendosi ritenere che dette audio-registrazioni facciano piena prova dei fatti rappresentati, posto che il relativo contenuto non è stato disconosciuto laddove la presenza di talune anomalie nelle registrazioni (tagli/giunzioni) non consente di ritenere assolto l’onere del disconoscimento, inteso come specifica allegazione di circostanze idonee a confutare il contenuto delle registrazioni medesime ed a riscontrarne l’effettiva diversità rispetto alla realtà fattuale.
Trib. Torino sentenza 3909 del 10-10-2022