Al coniuge supestite spetta il diritto di continuare ad abitare nella casa familiare ed usare il mobilio, in aggiunta alla quota di eredità, legittima o necessaria (cioè, se esiste un testamento).
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione (4847/2013) hanno precisato che il valore capitale dei citati diritti va “stralciato” dall’asse ereditario; dopo di che, si può procedere alla divisione del rimanente tra tutti i coeredi.
A essere tutelato è l’interesse del coniuge superstite a continuare a vivere nella casa adibita a residenza familiare anche dopo la morte dell’altro.