L’art. 337 sexies Cc, la cui formulazione richiama il precedente art. 155 quater Cc, indica quale criterio prioritario per l’assegnazione della casa coniugale l’interesse della prole, volendosi tutelare l’interesse dei figli (dopo la crisi matrimoniale) a continuare a vivere nell’ambiente in cui sono cresciuti, al fine di salvaguardare la continuità dell’ambiente domestico in funzione del mantenimento delle loro consuetudini di vita e delle relazioni sociali che in tale ambiente si sono radicate. Inoltre, l’assegnazione della casa familiare, rispondendo all’esigenza di conservare l'”habitat” domestico, inteso come il centro degli affetti, degli interessi e delle consuetudini in cui si esprime e si articola la vita familiare, è consentita unicamente con riguardo a quell’immobile che abbia costituito il centro di aggregazione della famiglia durante la convivenza
Cass. civile ordinanza 24728, sezione Prima Civile del 14-09-2021