Il 4 febbraio scorso la Camera dei Deputati ha approvato la legge sul dopo di noi, che adesso passa in discussione al Senato.
Il testo è stato approvato in prima lettura con 374 sì, 75 no e 11 astenuti.
La legge attua i principi della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e rappresenta un importante passo in avanti nell’affrontare il delicato problema del “dopo di noi” che affligge molte famiglie italiane: secondo i dati Istat relativi al 2014, ci sono in Italia circa 3,2 milioni persone disabili, di cui 2,1 milioni considerate gravi; circa 630 mila vivono già da sole senza genitori.
Il provvedimento riguarda in particolare i disabili gravi con disturbi cognitivi e ha l’obiettivo di promuovere l’inserimento delle persone in istituti o residenze socio-sanitarie. L’intervento più significativo è l’istituzione di un fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave e disabili prive del sostegno familiare, al quale sarà possibile accedere in presenza di alcuni requisiti.
Il fondo sarà alimentato nel primo triennio con risorse statali pari a 240 milioni di euro, con 90 milioni già stanziati nella Legge di Stabilità 2016, e potrà essere incrementato con interventi di Regioni, enti locali, organismi del terzo settore e privati.
Le risorse disponibili verranno utilizzate per realizzare programmi ed interventi innovativi di residenzialità diretti alla creazione di alloggi, come ad esempio “case famiglia” per disabili, con l’intento di sviluppare programmi per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile ai disabili senza assistenza.
I criteri di ingresso saranno definiti da un decreto del Ministero del Lavoro, che deve essere emanato entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge.
Saranno poi le Regioni a stabilire i criteri per l’erogazione dei finanziamenti, la verifica delle attività svolte e gli eventuali provvedimenti di revoca dei finanziamenti.
Sono poi previste agevolazioni fiscali a favore dei trust istituti avendo come finalità esclusiva la cura e l’assistenza della persona disabile, a partire dall’esenzione dall’applicazione dell’imposta di successione sui trasferimenti di beni e di diritti con i quali è alimentato il fondo in trust.
E’ altresì contemplato l’incremento della detrazione per le polizze assicurative finalizzate alla tutela dei disabili: in dichiarazione dei redditi sale da 530 a 750 euro la detraibilità dei premi per assicurazioni versati per rischi di morte.